“007 – Vendetta Privata”: La Mano Del Diavolo

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Il cinema degli anni 80 ci ha regalato incredibili capolavori, che a distanza di tre decenni si guardano sempre con lo stupore della prima volta. Dai mitici eroi dei film di genere fantastico, d’azione e d’avventura alle grandi e piccole storie d’amore, il cinema degli anni 80 ha sempre avuto il potere di affascinarci grazie soprattutto al romanticismo che lo pervade e che ci permette realmente di sognare con quelle moderne favole.
Gli attori, i registi, i grandi tecnici e gli artisti del cinema degli anni 80 hanno sempre lavorato con enorme dedizione e qualità sui set per rendere reali quei sogni che prendevano vita dalle pagine di una sceneggiatura fino a materializzarsi sul grande schermo. Ma spesso la realizzazione di quei grandissimi film non si è rilevata affatto semplice. Problemi tecnici sui set, la sperimentazione di effetti speciali all’epoca completamente nuovi, ma anche scontri tra attori e registi, ritardi o incidenti hanno dato del filo da torcere all’iter produttivo di quei film.
La storia del cinema è costellata di aneddoti riguardanti i dietro le quinte dei film, dai più divertenti ai più tragici. Alcuni ci fanno ridere, alcuni ci intristiscono, altri ci incuriosiscono, e altri invece… ci spaventano.
Eh sì perché talvolta qualche aneddoto sembra uscire dalla dimensione terrena del razionale, e sconfina in un mondo che va al di là della logica e di quello che siamo abituati a vivere ogni giorno coi nostri sensi. Un mondo misterioso, affascinante, ma anche inquietante: è il mondo del paranormale.
La storia del Cinema è fitta di misteri e di strani fatti accaduti sui set che, anche agli occhi di una mente razionale, entrano nella dimensione dell’inspiegabile. E anche nel cinema degli anni 80 naturalmente non mancano leggende, storie o fatti accaduti realmente da far accapponare letteralmente la pelle.
A volte questi fatti misteriosi accadono durante la realizzazione di film che non hanno nulla a che vedere con il mondo del paranormale. Eppure, che ci si creda o meno, molti fatti avvengono anche di fronte agli occhi di numerosi testimoni che a volte riescono persino a documentarli. Qualcuno potrebbe pensare che alcune storie raccontate sui set siano solo dei mezzi a fini pubblicitari. Probabile, forse qualche aneddoto è stato inventato. Però di fronte a certi fatti, un dubbio rimane sempre. E questo li rende ancora più affascinanti. E’ il caso ad esempio di quello che avvenne durante la realizzazione di “007 – Vendetta privata” (1989) di John Glen. Ecco la storia.

Talisa Soto, Timothy Dalton e Carey Lowell in una foto promozionale del film
Carey Lowell e Timothy Dalton in una foto promozionale del film

La sequenza finale di “007 – Vendetta privata” vede un incredibile inseguimento a bordo di un’autocisterna su cui si affrontano Timothy Dalton e Robert Davi. Alla fine della scena, il camion prende fuoco in una tremenda e gigantesca esplosione. Fin qui nulla di inconsueto per un film di 007 così ricco di grandi e spettacolari scene d’azione… Se non fosse per uno strano e inquietante fatto che avvenne durante le riprese.

La scena dell’esplosione dell’autocisterna

Tutta questa lunga sequenza fu girata in Messico in una strada chiamata La Rumorosa Mountain Pass.
Il nome deriva dal fatto che il vento lì soffia molto forte generando dei rumori piuttosto sinistri che molti giurano non siano causati soltanto dal vento… la strada ha infatti la sinistra fama di essere…stregata!
Pare infatti che a causa dell’enorme numero di incidenti e morti avvenuti a causa dei continui dislivelli e tornanti improvvisi nel percorso, la strada sia considerata una delle più pericolose al mondo, e si dice anche che gli spiriti delle persone morte lì aleggino a danno dei malcapitati che decidono di avventurarsi lungo quel tratto di montagna. E qualcosa di sinistro e strani incidenti accaddero anche alla troupe di 007 che stava girando lì.

La Rumorosa

Uno dei missili usati nella scena, una volta sparato, cambiò improvvisamente traiettoria andando a colpire un uomo che stava lavorando su un palo telegrafico… a 2 miglia di distanza dal set. Timothy Dalton fu quasi ucciso da un camion che arrivò improvvisamente dalla direzione opposta, nonostante fossero stati fatti dei controlli accurati per chiudere la strada del set. Di notte qualcuno della vigilanza affermò di aver visto delle strane e sinistre figure che apparvero nel campo base della troupe e che scomparvero nel buio quando i vigilanti si avvicinarono per capire chi fossero. Una notte un camion all’improvviso si mosse da solo fermandosi a qualche metro di distanza. Ma il fatto sicuramente più inquietante di tutti apparve durante le riprese dell’esplosione del camion usato nel film.
Arthur Wooster, il regista della seconda unità, stava girando la scena dell’esplosione del camion mentre uno stuntman dietro di lui stava scattando delle fotografie dell’esplosione.

Arthur Wooster

Finito di girare la scena, una fotografia catturò immediatamente l’attenzione della persona che sviluppò le foto. Corse immediatamente a mostrarla a Wooster e al resto della troupe. Nella foto, tra le fiamme, appariva quello che sembrava chiaramente un gigantesco e demoniaco artiglio avvolto dalle fiamme. Naturalmente tutti dissero subito che era uno strano scherzo dovuto all’espansione delle fiamme durante l’esplosione: piegandosi verso terra, avevano formato l’immagine di quella che poteva sembrare una gigantesca mano, la mano del Diavolo. Tuttavia Wooster, incuriosito dalla cosa, chiese di visionare fotogramma per fotogramma le riprese delle cineprese che avevano filmato la scena. In nessuna delle riprese appariva la mano infuocata, che invece rimase impressa sulla fotografia.

La mano infuocata
Un dettaglio della mano infuocata

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Alessandro Maggia

ALESSANDRO MAGGIA nasce a Venezia nel 1977. Dopo la laurea in Storia Del Cinema all'Università di Venezia, consegue un Master in Regia Cinematografica a Milano. Nel 2004 fonda la STARLIGHT VIDEO PRODUCTIONS. Da sempre appassionato di cinema e musica, Alessandro Maggia si specializza in video dedicati ai film e alle colonne sonore degli anni 80, soprattutto con la sua serie più celebre: "The Fantastic Journeys".